mercoledì 22 dicembre 2010

un piccolo Eden

adesso la cucina puzza di bruciato ed il pavimento è troppo freddo. sono scesa in camera e le scarpe erano sul tappeto, sporche; i biglietti sul comodino come sempre. ho scaldato il latte comprato con Agnese, l'ho scaldato troppo ed una volta salita a controllarlo si era già tuffato sui fornelli, ormai stanco. era troppo tardi ed ora è quì nella tazza, di un verde piuttosto triste odora di dolce ma è poco invitante.
la pancia fa male.
in realtà è il cuore a far male, chi voglio sfottere.

è quasi Natale (non mi dire!).  
i piedi si muovono al di là dello schermo, sono simpatici. credo.
fortunatamente questo latte sa ancora un po' di menta, il minimo almeno per sorridere dell'insofferenza di mio fratello alla vista del centro commerciale di oggi pomeriggio: finalmente qualche regalo l'ho fatto.
ho ancora quel piccolo Eden in camera mia capace di farmi star bene anche da sola: i miei libri, i miei cassetti, i miei bottoni; le storie, la tammorra, i carillon. qualche ricordo. il tempo di dimenticare, ecco, il tempo di dimenticare: quello è intrappolato nelle tende, sotto al letto, tra le ciglia. ma in fondo sorrido.
sorrido perchè conquistata da una nuova canzone ed una tazza di latte.
sorrido perchè è ventiduedicembre..  

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