venerdì 30 marzo 2012

tutto normale - 8

Margherita si rese conto di essere completamente sola nel momento in cui a volerle bene durante la sua ultima settimana da diciannovenne non ci fu neanche un'anima. Era passato molto tempo, eppure la signorina ricordava ancora quei momenti arricciando il naso per frenare qualche lacrima. 
Il vetro della finestra della cucina sporco di pioggia e sabbia; l'estate si avvicina. 
Margherita aspetta il conto... 

occhiolini


perchè nascondi le cose che scrivi?

sabato 24 marzo 2012

haricot


 

una parte piccola di me
nascosta dice 
non crescere mai 
dei tuoi racconti farai
gioia per i tuoi figli 
che avranno la tua stessa età 
di pensiero maldestro 

una parte piccola di me
testarda dice 
prosegui che la fila è lunga 
non ti fermare 
proprio adesso 
che non sai nemmeno 
dove andare 

una parte piccola di me 
un'altra, dice 
quanto rancore hai saputo 
far tacere e custodire 
sei diventata un acaro acerbo 
viaggi sul muro che sembri 
indisturbata e distrutta 



l'ultima parte piccola di me
vergognosa sibila
perchè non lo fai?,
dal male si può scappare 

basta respirare 
nel mare

Trenta e passa

tu che mi hai imbrogliato 
con il mio nome scritto negli angoli 
e nel buio e ovunque 
anche nelle tue paure d'allarme

io sono sola 
a vedere dei progetti che in un passato hai rimpianto 
ma che adesso nemmeno sfiori 
io che sono sola 
sforo nella gelosia immonda 
delle tue scene pubbliche 
del tuo poco soffrire

non mi interessa 

non disturberei mai 
il tuo sonno di risa 
come potrei permettermi 
di allontanarti dalla tua esistenza 
tu così umano 
e cattivo 
completamente 
mi chiudi in un bozzo di colpe 
e mi togli il mondo 
e mi uccidi 

giovedì 22 marzo 2012

fin

salvata non si può fare
cullata forse sì
nella vendemmia nel mio disincanto
primavera di questo tempo

a guardare il mare hai paura
perchè forse ti ricorda vendemmie diverse
dalle mie
che ormai usate non curi più

ti sorprendo stanco a battere
con la testa contro il comodino
digrigni i denti nella mia insicurezza
ambulante di bile e di noia

non so parlare di rivoluzione
non so parlare delle ingiustizie
però so confondere l'amore e il bene
nel momento in cui mi allontano

sono
una sostanza imprecisa
stranezze bucoliche
ipertensioni
strade da rivivere

lunedì 19 marzo 2012

Girasoli - 7?

Bologna quella mattina raccontava cose nuove. Dalla finestra della cucina, Margherita riusciva a contare bene le nuvole, osservandone il cammino stanco della loro primavera ormai alle porte. "Chissà com'è il mare adesso" si chiedeva, e tutto riusciva in qualche modo ad orientarsi in maniera diversa, prendendo posizioni e stimoli a lei totalmente opposti. Certe volte si sentiva fuori dal mondo a tal punto da ricordarsi a fatica i suoi connotati, il posto delle cose in casa, alcuni particolari del suo stesso passato. Riponeva tutto con cura in una miscela organica di ricordi, scrivendo saltuariamente su un diario, giusto per appuntare le cose che - si diceva - un giorno le sarebbero state molto a cuore. La verità era che Margherita, per quanto si sforzasse, non era mai riuscita a godere pienamente delle sue esperienze, quindi il diario (come un foglio di carta qualsiasi, uno scontrino) rappresentava l'involucro irreale da riaprire anni dopo, come una tomba egizia di cui si vuole scoprire il segreto.

0ggi è sbucata dal terreno la prima fogliolina di girasole... 

lunedì 12 marzo 2012

amiche tutte

a camminare con le unghie sulla tastiera 
ci metto poco come quando faccio il caffè 
o assisto un tramonto nel suo tuffarsi 
senza paura 
fammi compagnia 
nella vita che non mi piace 
in ogni rifugio carbone 
nelle nostre infinite paure 
fammi compagnia 
giusto per non restare da sola 
noi che come soli 
nemmeno ci guardiamo 

i miei incubi vengono a voi 
come maledizioni piccole 
e grandi desideri 

vi odio 
nel modo più delirante 

{...}

sabato 3 marzo 2012

bar

so percepire
e guardare
non vedere
il male
intorno a me
la bellezza
delle altre persone
me la graffio addosso
non riesco
a sdrammatizzarmi
non riesco
a conoscermi
e raccogliermi
i brandelli
li vedo alti
e altri
eppure
guarda
si muovono ancora
i miei occhi tristi
e la mia pancia
cammina nel sonno
e nei miei respiri
nella mia vita
puoi
ancora tu
stamparti
inchiodarti a me
spillarti alle nocche
alle tazze al vino
non per vederci
ma per guardarci
e percepirci

giovedì 1 marzo 2012

Margherita e il resto -

Era tornata a casa dei suoi da un po'. 
Aveva preso la cumana, si era imbattuta in una serie di maniaci. 
Marzo si stava solo aprendo e lei già aveva caldo. 
Eppure tremava nel suo giaccone grigio, con la paura del non-ritorno, del mai-più, dell'abbandono. Da qualche tempo continuava a vedersi perduta, per questo aveva deciso di tornare dai suoi genitori, nella sua stanza da adolescente quale continuava ad essere. "Soffro di vecchiaia a neanche trent'anni" e sbuffava, sbuffava. 
Riempì la casa di origami a forma di fenicottero e libri usati. Le mancavano troppe cose, ed il tempo non le lasciava niente, ancora. Si vedeva perduta, ancora. Quante bugie, ancora!
Sorrise alla fotografia che le stava per fare sua nipote, ignorando il resto.