lunedì 30 maggio 2011

les souris


in cinque minuti ho pianto
mi sono rovesciata
la mia vita di fango addosso
cercando i gatti
acciambellati nei loro dormienti perchè
in strada o su un'aiuola in fiore
in un cognome
uguale
al mio caffè

avevi ragione allora a dire
che era facile in generale
e ora io sto male
per cosa poi non so

domenica 29 maggio 2011

a maggio





albicocche di terra
e comete d'asfalto
ci giriamo per non guardarci
correndo su un muro 
a seguire un merlo che va
nel mondo piccolo di ossa rotte
che stiamo costruendo

sabato 28 maggio 2011

comunque
a prescindere dai fatti e dalle tende è impressionante il vuoto che si può creare con un paio di parole; mi sento male; mi sento
malata di un mondo precipitato nel buio della poca onestà. indipendentemente dai coscienti e dai pensanti, dai pesanti..
ma ci pensate mai a vivere.

ci pensate
mai
non si gode più di una guancia rossa, non si riesce a ridere più nemmeno di uno scherzo; intrappoliamoci nei corridoi invece di offrirci. così si fa..

domenica 22 maggio 2011

per sbaglio

non voglio dire al mondo che so stare bene su un balcone, quanto meno voglio confidargli la mia passione per le cose piccole, per i granelli di vita. sono cose già viste, già lamentate e piante. voglio sorridere degli elettrodomestici e dei bicchieri di plastica, del rumore delle porte; voglio ancora e sempre incantarmi su di una busta. non voglio essere qualcuno o qualcosa, e mi offenderei se qualcuno mi chiamasse un tentativo. mi offenderei anche per un bacio mancato o per mezzo saluto.
mi offendo se le luci si spengono
e se il sole a maggio non c'è.

non me la sento di tirare avanti con pensieri su persone di persone con pensieri tristi, ho il mio piccolo mondo per stare bene. un mondo affacciato su un balcone dove ci si può aggrappare ed accontentare. numero sessanta post su un blocchetto che nessuno legge, ma che io tengo stretto al cuore come un pericardio. un pericardio sottile.
mi struscio con la bocca sui pensieri belli; fuori passano motorini..

sabato 14 maggio 2011


una piccola tristezza si annida
nel mio stomaco di carta
anche se
in fondo
è la notte di un giorno bello

sotto le scarpe rotte
perdevo pezzi di grida e capelli
e mal di pancia felici
e gesti

respiravo
bandiere rosse come cerase
guardando il polline seguirmi
sui bordi del solito letto affollato

domenica 8 maggio 2011

comitive di comizi


Ah ma
questa
è la stessa luna del centro che ti ho indicato
e che adesso brilla dalla mia finestra
anche gli alberi nella mia testa si stanno arrendendo
c’è un vialone troppo grande e loro cadono
sono incinta di pensieri e di parole che non dico
di movimenti e gente
In un momento sono a baciarti
e torno a guardare scarpe vetrine negozi
a loro indifferente
al sempre assente come il niente