sabato 31 dicembre 2011

le promesse ti vengo a prendere



gira come gira il metrò, come gira la tavola, come girano i giochi. come girano le capriole: a singhiozzi piccoli, giorno due ti presto una casa.
lunedì
lunedì virgola

mi emoziono per un posto in un paese vicino, mi emoziono a parlare la lingua dei gatti.
come un francese mi diletto nell'arte della vita urbana, a vagare tra le parole senza alcun senso. come mi diverto che è passato un anno, come mi diverto. si puliscono pilastri e fuochi; si puliscono le mattonelle. mi diverto!,
la bancarotta
i pochi soldi
le idee
il solito
vuoto
d'ascensore

le promesse ti vengo a prendere, la strada col tip-tap. una serie di cose. un elenco di cose.


a u g u r i  

mercoledì 28 dicembre 2011

contentini orientali



l'oriente stipato nell'est nel cielo
in una stanza di pregiudizi
nelle parole dei problemi
nel cinema riproposto

mi vergogno a dire di me
che non ci sapevo arrivare
e che mi sono alterata all'idea
di dovermi sentire inferiore
perchè sul mio giubbotto verde non c'è tuttòra
un tricolore

per strada c'è ancora l'odore di Natale
che c'era anche l'anno scorso
e tanto tempo prima
quando ancora
increduli
ci si vestiva sinceri
e dalla bocca
non usciva
che l'amore
per gli stranieri

domenica 11 dicembre 2011

il senso lato



Un anno, i miei chili i miei amori la mia stanza, il disordine nei miei pensieri e nel buio; il tuo commuoverti. Lo smalto verde, i bracciali grandi sulle magliette, la lana cotta, gli occhi che si rompono come la pancia. I miei diciannove anni; mia madre che non sa dire altro e nemmeno di no, come me. Dove sta scritto, dove sta scritto, devi studiare!, che piangi a fare. Che piangi a fare, che vuoi? Le mie poesie, il mio dire dei miei disegni che sono spazzatura, l’avventura intrapresa su un paio di scale o un paio di sedie. Un tavolino a dividere le nostre spalle di ghiaccio. Una pallina di feltro a pois, un paio di ali, le mani.
Mi sento
assolutamente
fuori luogo
inutile
indicibile
e come persona, nel senso cattivo, indescrivibile.

giovedì 8 dicembre 2011

;


Ci siamo nascosti agli occhi di tutti
in una trappola di terra e mare
ci stiamo conservando
in poche poesie di 5 minuti
aspettiamo il decollo declino
stiamo zitti a guardare il cielo
sempre vivo
La rivoluzione deve stare dentro
sotto i capelli e dietro gli occhi
che tanto
da questo mondo non si può emigrare
dobbiamo solo iniziare
a volerci bene
e a cercare
di sdrammatizzare 

lunedì 5 dicembre 2011

ttttttttrrrrttttgbgdc xhgcdgcjsxnc zrfm!!


accoccolami immergimi distruggimi
risvegliami risorgimi carezzami
attaccami annusami e scoprimi

senza pelle mi distingui
mi riconosci nel pianto
sappiamo trovarci
e mai averci

apoteosi
di regole e grammatiche
di spille a fumetti
ti disegni a chiazze
tu che sei così elaborato
e pieno
e infinito



curami

amma ì?

ho scavalcato la carta della gomma
esattamente come ho scavalcato te

imparerò un giorno anche a scalare
per il momento mi fermo alle dita

riesco a guardare oltre la tenda
nella mia stanza zitta piena di storie

il brontolio della tua fame ridente
le bugie e le cose che non voglio sapere

continui a dirmi di falò e di mercatini
ti sei ricamato la risata sul panino

io rido delle domande che mi faccio
delle questioni e degli impicci

continuando a scavalcare gomme
ed imparando ormai a scalare

forse cado

venerdì 18 novembre 2011

sei tu la parte speciale di ogni cosa

c'è un mito greco
mimo scatola
che suona sconsolato sognando
jeans con tasche perfette
dove poterci infilare
un paio di piedi
e un paio di amori
al di fuori di
me

giovedì 10 novembre 2011

to purr


queste tue incertezze sincere
e la politica che ci fa stare bene
il nostro stare insieme

mi diffondo vagamente
come un vestito fumoso
mi appoggio sulla pelle

strani specchi
la mia bocca europea
il mio corpo a forma di tubo

senza forme
ti aggrappi alle mie parole
ogni volta che dico di avere

paura del cielo

lunedì 7 novembre 2011




centosette promettimi
che non riuscirai a dormire
senza di me
la mia presenza di silenzi
e di lamenti

di tanto in tanto
promettimi
che non dimentichi
tu che 
in te
hai nascosto tutto il mondo 

tra i passi e i sassi


vorrei un momento morire
distinguermi tra i passi
e tra i sassi
non riesco più a guardare in cielo
senza la paura di una stella un po' diversa
che si vede solo qua
dal mio balcone

la ringhiera mi tiene a stento ferma
guardo lontano ma ormai sono immobile
nella convinzione di un cambiamento bello
che ci trasferisca tutti nel nostro diverso
sicuro

mi trattengo
anche nelle mie parole
resto intatta
e indisturbata
ma dentro mica illesa

adesso
provo
ad andarmene
nelle mie scarpe
le solite
e in questi tempi

mercoledì 26 ottobre 2011

Pikkola kanzone (senza spiegazione)


provocare incidenti indecenti
scriversi di stomaci curati
e piccole canzoni

al mattino togliersi di dosso le parole
darsi un appuntamento alla stazione
ci vediamo al treno del binario ics
che poi non è maistato

ricordo cose piccole
abbracci che miravano ai baci
e baci che vedevano domande

dove andremo
cosa faremo
che ne sarà delle nostre promesse
nelle tasche

ti ho
sedotta
umiliata

poi ho
vandalizzato il tuo corpo
ti ho fatto
scordare
del tempo
poi
ti ho fatto
morire

adesso
soltanto
mi nascondo

domenica 23 ottobre 2011

ossi di frutta

questo va a voi, che parlavate gratuitamente di Vittorio Arrigoni, che ignorate ciò che ha fatto e che continuerà a fare in un altro mondo, che ne parlate solo perchè è un eroe. voi comunisti precoci, dai lembi slabrati, i pantaloni bucati; a casa nastri e bon-bon. sono triste davanti a una vita di macchine. mi rendo conto che non c'è e non ci sarà mai altro. non so che dire. voi dei collettivi facili a numero chiuso, delle bombe web, dell'internet come cibo rosso: non ci si capisce più. voi che vincete senza gloria, abituati a mattine di sole e spiaggia, di isole arancioni e sandali di sabbia; non guadagnate che un fosso. e la reliquia di qualche osso.

mentre Lenin saluta da una bancarella di Piazza Bellini,