venerdì 25 febbraio 2011

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"Io non ho studiato, ho preferito non studiare, sissignore, nononò, ma quando mai. Quello mi diceva che la siringa era pronta e io lo mandavo a fare in culo. Non la volevo fare la siringa, non sia mai, muoio prima io e poi la siringa e tutto il resto messo assieme. Poi sapete che succedeva? Quello il maestro voleva sapere la lezione scritta e io la lezione scritta non l'ho mai fatta; alzavo la mano per parlare e quello stronzo mi diceva ailloc aì, vò parlà semp! Ma comm'è scusàt, io questo so fare. So parlare, e allor fatemi parlare! E quello diceva no, e allora io dicevo vattene a fare in culo pure tu."

Ho un cuore piccolo da offrirti, però è il mio, eccolo quà.


Ci puoi entrare bene, pensaci. Magari non ci starai comodissimo, ma c'è un lettino dove potrai dormire e un muro dove potrai poggiare le mani ed i pensieri..

lunedì 21 febbraio 2011

sentirsi infiniti


sentirsi infinitamente, sfinita-mente bene. così. e voler solo partire..


Ci sediamo sulle panchine
di notte
ad aspettare che qualcuno ci chiedi l’ora
e ridiamo delle canzoni che cantiamo
senza stupirci
del nostro pensare uguale
indipendentemente
dalla situazione
Io m’incastro sulla tua spalla
con gli occhi chiusi
(...)

venerdì 18 febbraio 2011

mea tu

Cosa vuoi che ti dica
siamo seduti su questa sedia in due
schiena contro schiena
adesso
nudi delle nostre idee simpatiche
ci sfioriamo le nuche infreddolite
e tremanti incastriamo le spalle
La nostra pelle soffre di questi giri di parole
è stanca del troppo cammino, affanna
arranca sulle tele che le proponiamo
La lana non è abbastanza calda
per coprire
le nostre bugie fredde
Siamo seduti insieme su quest’unica sedia
amore mio
Siamo dolci nelle nostre cattiverie
in due, noi due
che non parliamo

domenica 13 febbraio 2011

mea

"(...) poi ne sono uscito perchè qualcuno mi voleva bene. Ho vissuto per anni praticamente per strada, dormendo spesso accovacciato sotto un portone. Quando faceva freddo o pioveva qualcuno mi apriva, mi ospitava in cantina o addirittura in cucina, ma ero ansioso, tremavo. Anzi, vibravo. Avevo lacrime per ogni parola che avevo dimenticato e per ogni goccia che m'ero buttato in corpo; mi facevo da Piazza Maggiore a del Gesù continuamente, con le scarpe rotte, i vestiti lerci. Ero un bambino pieno di paura ma pure pieno di Napoli (...)"

venerdì 11 febbraio 2011

prendetevi un posto pure voi

Ogni tanto mi piace pensare
che ci sarà posto tra le macerie
per me
che sono giovane fuori
e per te che sei un viandante tra i mari
Ci terremo le mani
È bello pensare
che certe cose restano sempre le stesse
a guardarti per rassicurarti
come madri innocenti
(...)

venerdì 4 febbraio 2011

opossum e stambecchi


Raggomitoliamoci
e accartocciando le nostre teste di tartaruga
ridiamo del raffreddore rappreso
di tutti gli incubi
dei disegni squadrati che ci stanno stretti
Gli angoli ci stanno stretti
noi siamo libere nelle macchie, si sa
Ho un pigiama troppo lungo
adesso
mi sento un opossum rispetto a te
che sei uno stambecco marino
col tuo sorriso di fata
e le mani di seta
Incappottiamoci
noi che dobbiamo andare a scuola
noi che dobbiamo rispettare solo per sperare
Fa freddo in questa stazione sconosciuta, lo sai?
ma è un momento
i nostri occhi già sono al cielo
già nei pullman affollati
già negli sbadigli rumorosi
Rinchiudiamoci nella nostra amicizia di rosa
stringiamoci negli urli grotteschi
di un inglese incastrato nello stereo grigio
e balliamo
del mio spazzolino usa e getta
e della tua garza imbevuta di lacrime
sopra un termosifone acceso