nello sterno all'esterno

dunque

c'erano due rane piccole

che un giorno sarebbero state tre

a darsi la mano lungo le scale

che erano sei

ormai

erano arrivate

al pontile il cortile

sul mare

si affacciarono

guarono in giù

perdendosi nelle righe di una camicia

o nel riflesso di un paio di occhiali

il cielo li illuminava ovunque

e in uno sbadiglio d'estate

si àmano

il camino della strega post-amore

Ho lasciato il telefonino a casa
sulla matassa di panni sulla sedia
e lo scricchiolio del pavimento di legno

Ho paura per una serie di pensieri che ho
che mi costringono a distinguere
capelli e amanti distanti

Ci sono momenti in cui il futuro è così vicino
si sente cantare da dietro il metrò
è sull’altro binario che aspetta

Nel nostro post-amore
ci rifacciamo
alle cinque regole regali

Dell’infinita sincerità

i baci

e le carezze

9:43

stiracchiarsi a metà giornata
sbadiglia il sole di secco miele
rovisto
nelle cianfrusaglie nella ceneriera
tra le pagine
e non ti trovo
che sei nascosto sotto i pensieri del letto
o dentro l'orologio spento
a dormire della vastità dei tuoi sogni
i giorni
le ore

srotolo un pensiero
per quando tornerai

sine, té

relazionarsi con una tesina che non vuole collaborare, mimare cose tra cui i sorrisi, i gesti; stendersi a pancia sotto quando già fatto è l'unico problema da risolvere. ma se è già fatto, come lo risolvi? con l'equilibrio delle borse e la pesantezza delle scarpe; una finestra arancione e un quadro messo male. il bilico della lucetta per leggere, il silenzio dei libri da leggere. il silenzio degli elettrodomestici. il silenzio delle ciglia mie. potrei dire "quante bugie nell'aria, quante bugie", ma non ce n'è nemmeno una.

scanso a fatica il pensiero di voler restare da sola con te. 

1st of j.

(in da classrum)

Con le mani in tasca
cammino immobile
si contano le vertebre
si schiacciano i pensieri

Ai cassetti aperti
si aggiungono
i giorni che mancano alla fine

E ci diciamo solo addio