domenica 31 luglio 2011

minore orsa


dal diario di un'adolescente lampadina mezza messappunto nel lato del letto che nessuno vede: 

                                                                                      

"(...) Mi accontento di ogni piccola cosa. Orsara è tutt'altro, è tutt'un'altra cosa rispetto al mondo intero. Ho deciso di fare delle mie mani musica. (...)" 

Orsara 2009 

c'è da dire che non mantengo le promesse rispetto a me, o meglio che le circostanze me ne fanno dimenticare. mi distraggo nel mio semplice dei modi, ritrovandomi poi in un cuore di carta raccolto tra i sanpietrini di un paesino che mi ha tenuto con sè per un po', come una famiglia farebbe con un micio affamato. io ero e sono ancora e sarò sempre affamata di sapere. con contentezza mi aggiro tra quelli che dovrei chiamare colleghi, e sono l'unica che sorride nel villaggio turistico più cupo di tutta Pozzuoli.
mi sento male al solo pensiero di non poterci essere; mi sento male al solo pensiero di dover abbandonarmi.

è strano ripartire.



venerdì 29 luglio 2011

quedun


non riuscire
nemmeno
a prendere
sonno

nella pancia
di una notte
ancora
triste

sembro un gatto
irriducibile
affamato e dormiente
piango al vento

così

giovedì 28 luglio 2011

cadute libere


mezza carezza ogni tre passi:
uno
due
trè
speranze che si incastrano nelle fessure del pavimento
e poi










vuoto d'ascensore.


mercoledì 27 luglio 2011

a questo momento



forse alla morte lascerei le mollette che non ho usato per appendere le mie magliette di lillà. c'è sole e vento; vento e sole. l'unica cosa è che non vorrei raggiungermi e resistere all'esistere. 
che cosa vuoi Manolete che nemmeno ti conosco?
non mi funziona niente, le sedie non si piegano, il cuscino non è morbido. la macchinetta per il caffè s'è rotta stamattina, dopo essermi scottata e aver rovesciato tutto sulla cucina (ancora) sporca. ho le scarpe rosse e rotte. un orecchino chiuso. l'orecchio dolente.
non ci sento. 
non ci vedo. 
esatto!:


non vedo noi;

e come se non bastasse
è volata una maglietta. 
lo scontrino disegnato mi saluta dalla busta mentre io sono troppo impegnata a cambiare tipo di scrittura. mi distraggo in un numero di telefono. aspetto... 



lunedì 25 luglio 2011

MIstero



non ho modi di dire abbastanza eloquenti
per far capire che in realtà il tutto è questo
che non si riesce nè a comprendere nè a spiegare
si vuole soltanto giudicare
nel modo più crudele

nel letto piccolo che non riusciamo a dividere
conto il tempo che manca alla fine del tuo sonno
ci sono carezze che non si possono scrivere o raccontare
e ci sono i tuoi capelli
rondini di guerra di ritorno a casa
e ci sono i tuoi passi
volanti
e i tuoi respiri

rovescio la tazzina di caffè
sperando di vederti









è vero che so dire solo mì :c

giovedì 21 luglio 2011

insalata



siamo tutti beduini di Samarcanda
rinunciamo alle amicizie amorose
solo per avere in cambio delle rose
o delle spose
e ci guardiamo come sconosciuti si guardano
continuando a trascinare
il rancore che diciamo di non avere




domenica 10 luglio 2011

أغسطس التسرع

racconto di storie raccolte nei cammini e nei camini
nelle ciminiere nei sofà sulla stufa
sono storie che fanno parte di una mano coscienziosa
cui dedico me stessa eternamente
al fine di giocare ancora nei miei perchè
scoprendo

al mio amore più grande regalo nei miei regali 
la spensierata speranza di poterci respirare ancora
e l'occasione perlopiù di poter camminare mano nella mano
così come il nostro dio ci ha creati
restando del nostro silenzio prezioso
la magia

non ho poi notizie di me
nemmeno impalcature delle stesse
c'è però un'attesa che va e che viene
esattamente come una lampada di carta al vento

(...) agosto vieni presto

sabato 9 luglio 2011

Mariù, notte di luglio2011

non sono vere le cose che si dicono
le persone danno arie e aria alle loro bocche affamate di gloria
stando attenti a non farsi scoprire nel loro gioco di giudizi
e nel loro giro di tristi intrighi intrecciati si mandano messaggi

scusami un attimo
e all'altro capo del mondo si piange
sull'altro lato del mare
si
piange
e non si capisce

c'è un motivo secondo cui una finestra diventa arancione
che cambia colore a seconda di come si sta
e conseguentemente ti aiuta a percepire stati d'animo altrui
sebbene anche illesi
dopo un tamponamento

venerdì 8 luglio 2011

noi la chiameremo disfatta


il diaframma distorto in una cassa toracica a colori, il vetro, pezzi di carta, fogli sparsi, pennarelli e bugie, montagne di bugie, sortilegi mai visti per le piazze, per le strade; aversi; limitarsi; cuscini, infradito, tende, zattere, vele, mare, sciarpe, un cappello così stai sicuro; nell'eventualità che piova porto pure l'ombrello; pastelli a cera; un caffè, lo vuoi?; la sigaretta di drum, i ricami, la scatoletta di cenere e filtri, la sedia, lo stereo, i dischi; le promesse; un profilo perfetto, il portapastelli vuoto: è stato voluto tutto questo. camminare con una bicicletta sui topi della via, i sanpietrini storti come il diaframma, la voce allegra di cose che non si sanno, senza curiosità aprirsi; che cosa vuoi dalla vita?: è stato voluto tutto questo.

- un sorso di amicizia e passa la paura.

martedì 5 luglio 2011

scuola no more



Metto in ordine pennarelli pastelli tempere
ai pennelli ci penso dopo come alle penne
le gomme
adesso
sistemo i libri sul cuscino
e le matite le saluto con un arrivederci
a domani
Mi parlano dalla televisione
di cose che non mi interessano
in quest’estate più lunga che mai
da consumare per tempo
Ho nemici quanti sono i miei calzini
e amici quanti sono i miei baci
riesco a domandarmi ancora
di che sistema faccia parte la cattiveria
se sia fisica geometria astronomica
o montaggio gravitazionale
Non mi importa più
Mi distinguo tra le facce belle
io con le rughe della contentezza
ad aspettare la cumana
mangiando adesso e sempre
la polvere e la salsedine
della mia libertà

lunedì 4 luglio 2011

Rino alla finestra



dallo studio in sei minuti
distolgo e dissolvo me stessa
grattando via concentrata
la colla dalle dita

sono riminescenze inutili quelle che faccio
che mi riempiono la mentre di guerre a colori
e stragi di parole mai dette
con armi bianche
con le unghie

mi attraverso nel silenzio della paura
scappando lontano dal mio letto
attaccandomi ai muri guardo avanti

mi restano da capire solo i perché
poi sarò felice anche di dormire