martedì 29 marzo 2011

temporali inconsolabili



adesso che mi guardo intorno vedo solo fogli, musica da ascoltare e pennarelli. il letto accoglie le mie gambe stanche e il cuscino fa compagnia alla mia faccia accigliata. non oso pensare a qualcosa, ormai non sono della notte e nemmeno del niente. non sono delle mani, delle preferenze o dei racconti. sono di qualcosa che non è stato ancora ben definito, qualcosa di ancora poco chiaro nella mia mente; è che ci sono fin troppe cose. i fianchi, la schiena, le ossa; una puntura d'ape, una culla, le risate; pigiami, pesciolini; sassi. mi vergogno di me al solo pensiero che qualcuno mi stia cercando nel riflesso del finestrino della cumana sotto la grotta; allontano lo sguardo e aspetto. quante altre cose tra i tradimenti, la raccolta del vetro, l'alluminio, gli abbracci ed una persona che pronuncia un nome. quante altre cose tra la polvere sotto al letto e la speranza di potersi appollaiare su di un tetto come un gatto.

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