domenica 11 dicembre 2011

il senso lato



Un anno, i miei chili i miei amori la mia stanza, il disordine nei miei pensieri e nel buio; il tuo commuoverti. Lo smalto verde, i bracciali grandi sulle magliette, la lana cotta, gli occhi che si rompono come la pancia. I miei diciannove anni; mia madre che non sa dire altro e nemmeno di no, come me. Dove sta scritto, dove sta scritto, devi studiare!, che piangi a fare. Che piangi a fare, che vuoi? Le mie poesie, il mio dire dei miei disegni che sono spazzatura, l’avventura intrapresa su un paio di scale o un paio di sedie. Un tavolino a dividere le nostre spalle di ghiaccio. Una pallina di feltro a pois, un paio di ali, le mani.
Mi sento
assolutamente
fuori luogo
inutile
indicibile
e come persona, nel senso cattivo, indescrivibile.

Nessun commento:

Posta un commento